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Рецензия от Massimiliano Mercurio на альбом «Vale Of Forgotten Sounds»

 

Рецензия от Massimiliano Mercurio на альбом «Vale Of Forgotten Sounds»

Размещено 14 Апреля 2015
review, italian

Prima di un mese fa non conoscevo l’artista ucraino Vladislav Sikach, né tanto meno il suo progetto SiJ. Devo ammettere che sono rimasto estremamente sorpreso e soddisfatto dall’ascolto di questo Vale Of Forgotten Sounds, per la delicatezza dei suoni e per l’intreccio vellutato e l’equilibrio tra field-recordings minimali e decadenti melodie sintetiche (“Serenity”). Nella sua interezza, l’album è comunque paragonabile a un graduale calarsi in un tenebroso e profondo abisso: sulla sommità s’intravede una flebile luminosità celestiale, ma tutto è circondato da murature lacrimanti, costruite su geometrie epiche e spettrali (“Path Through The Swamp”). I riverberi di campane che scandiscono questa discesa nell’ipogeo finiscono per nascondere sacre sepolture e sigillano in eterno la catacomba sotto possenti fondamenta di una cattedrale gotica (“Le Temps Des Cathedrales”). È quel che si direbbe il tipico ascolto da divano, rilassante fino al midollo osseo, la perfetta mediazione tra cielo e terra. Sì, in definitiva è dark ambient, magari più orientato verso quel filone introspettivo e isolazionista.

Vale Of Forgotten Sounds, che uscì nel 2013 per l’Ancient Language, è stato allungato da Reverse Alignment con due tracce bonus, che così ha “ripristinato” l’edizione originale autoprodotta e limitata a 12 copie.

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